mercoledì 5 novembre 2014

Vogliamo RISPETTO


Per tutti questi mesi, l'Amministrazione ha fatto orecchie da mercante alle nostre proposte di collaborazione. 

Noi, insieme ai colleghi di Comabbio in Movimento, infatti, rappresentiamo il 60% dei comabbiesi; praticamente 2 cittadini su 3 sono dalla nostra parte. Siamo «la minoranza che è nei fatti maggioranza».

Eppure siamo trattati come fossimo meno di niente. Nel recente Consiglio Comunale il sig. Sindaco, addirittura, ci ha «rimproverati» (cosa assurda) di non aver collaborato alla redazione del Bilancio e noi, prendendola in parola, le abbiamo annunciato che avremmo presentato una mozione con la quale chiedevamo l'istituzione di commissioni consiliari permanenti, allo scopo proprio di collaborare all'operato della Maggioranza nel rispetto dei vincoli imposti dal Regolamento.

Qui in basso abbiamo aggiunto un focus su cosa siano le commissioni, che invitiamo a leggere perché fondamentale.

Il 4 ottobre abbiamo, dunque, inoltrato la richiesta firmata anche da Carlo Conte per conto di Comabbio in Movimento, fiduciosi del fatto che, per una volta, l'Amministrazione sarebbe stata di parola. E invece, abbiamo ricevuto come risposta un secco no.

Ma ciò che ci ha fatto arrabbiare non è stato tanto il NO, quanto la giustificazione da un lato, e la forma dall'altro.

La nostra mozione per la costituzione di Commissioni Consiliari Permanenti controfirmata anche da Comabbio in Movimento

Prima di tutto: la nostra richiesta è stata avanzata in forma di mozione. Secondo quanto stabilisce il Regolamento (art. 22 comma 5, clicca qui), doveva essere inserita all'Ordine del Giorno del prossimo Consiglio Comunale; ed invece ci è stato risposto con una lettera, una cosa che viola apertamente il Regolamento, oltre che la Legge!

In secondo luogo, che significa «Tale scelta scaturisce dalle fasi di cambiamento in atto, che vedranno coinvolte le strutture gestionali e organizzative dell'Ente nei prossimi mesi»? E' semplicemente una frase senza alcun senso, perché basta conoscere un minimo di Statuto Comunale e di fondamenti di Amministrazione Pubblica per sapere che l'istituzione delle commissioni consiliari permanenti non riguarderanno mai «fasi di cambiamento in atto». E' come se la riorganizzazione dell'INPS in Italia (ad esempio) comportasse cambiamenti anche nell'assetto istituzionale dello Stato Italiano (Parlamento, Presidente della Repubblica, Governo): è semplicemente una cosa che non può accadere. Il Consiglio Comunale è esente da qualsiasi cambiamento in arrivo, come per esempio l'Unione dei Comuni.
La frase citata, a parere nostro, è un ridicolo tentativo di giustificare un NO altrimenti ingiustificabile.

Abbiamo già provveduto a scrivere al sig. Sindaco facendogli presente che la risposta che ci ha inoltrato non ha alcun valore legale e che con la sua condotta si è fatta beffe del Regolamento.
Inoltre, questo modo di fare ci fa capire ancor di più quanto il sig. Sindaco ci consideri incompetenti e inetti: noi siamo 237 cittadini comabbiesi che chiedono rispetto, siamo una figura giuridicamente riconosciuta: meritiamo e pretendiamo il rispetto del sig. Sindaco e il rispetto dei regolamenti.

Se non vuole che ficchiamo il naso nelle sue decisioni, basta dirlo: ne prenderemo atto. Ma promettere collaborazione in campagna elettorale, riprometterla dopo aver vinto le elezioni e poi, quando si giunge al dunque, campare scuse assurde nonché trattare a pesci in faccia l'Opposizione, ci appare proprio una condotta che noi, moderati per natura, non possiamo tollerare.

Ciò che è accaduto è di una tale gravità che persino un gruppo moderato come il nostro non può astenersi dal reagire con forza.


Nessun commento:

Posta un commento